sabato 24 dicembre 2011

Milano, 2012: parte la formazione di mediatori culturali rom

Articolo pubblicato da Affaritaliani.it
Martedì, 20 dicembre 2011 - 09:22:25
Nel 2012 il Consiglio d'Europa promuoverà a Milano la formazione di mediatori culturali rom. L'ha annunciato a Palazzo Marino Jeroen Schokkenbroek rappresentante speciale per la questione rom dell'istituzione europea. "È un programma che ha come obiettivo quello di rinforzare il lavoro dei mediatori culturali per arrivare a una rappresentatività dei rom e favorire il dialogo con le istituzioni" ha affermato durante la conferenza stampa a Palazzo Marino. Schokkenbroek ha inoltre invitato Milano a "entrare nell'alleanza delle città europee che lavorano per l'integrazione dei rom e che si scambiano informazioni ed esperienze".
La giornata milanese del rappresentante del Consiglio d'Europa è stata scandita dagli incontri con i rom e con le associazioni che si occupano di loro. "Il ministro Riccardi ha detto che l'Italia si doterà di un piano nazionale di integrazione. È importante, ma non basta, perché l'integrazione di realizza a livello locale con l'accesso alla scuola, alla salute e al lavoro -ha sottolineato Schokkenbroek-. Per questo sono venuto a Milano". Ha avuto un colloquio con il sindaco Giuliano Pisapia e con gli assessori Pierfrancesco Majorino (Politiche sociali) e Marco Granelli (Sicurezza e coesione sociale).
Sul tavolo anche il tema degli sgomberi dei campi abusivi, iniziati dalla Giunta Moratti e in parte continuati con la Giunta Pisapia. Scelta che l'assessore Majorino ha difeso: "Abbiamo deciso di muovere entrambi gli ingranaggi: quello del rispetto della legalità e quello del dialogo e della mediazione. Dobbiamo però dire con chiarezza che Milano deve smetterla di avere paura dei rom".
Sugli sgomberi Schokkenbroek non si è espresso durante la conferenza stampa. Ha solo accennato alla sentenza del Consiglio di stato che ha annullato il Piano Maroni per l'emergenza nomadi, che riguarda, però, soprattutto i campi regolari. Dei 13 milioni stanziati dal Governo italiano per il capoluogo lombardo, 4 milioni sono stati affidati alla gestione diretta del Comune che ne ha impiegati finora la metà, mentre gli altri 9 milioni sono gestiti dalla Prefettura. Dopo la sentenza del Consiglio di Stato ammontano quindi a 1,9 milioni i fondi rimasti nelle casse del Comune che la Giunta Pisapia potrebbe non poter più spendere proprio in virtù di quella sentenza. "C'è un momento di incertezza -ha detto Schokkenbroek-, spetta al Governo provvedere e trovare una soluzione alternativa ai campi. Siamo tutti d'accordo che vanno superati e ci possono essere soluzioni diverse. Bisogna vedere cosa si può fare per costruire una nuova politica".

venerdì 16 dicembre 2011

Il Consiglio d'Europa incontra la giunta milanese

Rom e Sinti hanno chiesto e ottenuto l'intervento del Consiglio d'Europa al fine di mediare con la nuova giunta milanese per una miglior gestione politica. Lunedi' 19 dicembrea Palazzo Marino, è previsto l'arrivo di  Jeroen Schokkenbroek, rappresentante speciale del segretario generale Thorbjorn Jagland
L'obiettivo, come si legge nel comunicato del Consiglio d'Europa, "è di stabilire una fattiva collaborazione tra le autorità milanesi e la Consulta Rom e Sinti, composta dai rappresentanti dei campi Rom situati alla periferia di Milano".
Schokkenbroek incontrerà, oltre alla Consulta Rom e Sinti, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, il presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo, l'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino, e 'assessore alla Coesione sociale Marco Granelli
Alle 16.30 si terrà, sempre a Palazzo Marino, una conferenza stampa, al fine di informare i cittadini delle decisioni prese. Saranno presenti: Jeroen Schokkenbroek e Henry Scicluna del Consiglio d'Europa, gli assessori Majorino e Granelli, il rappresentante dell'UNAR - organo della presidenza del Consiglio che vigila sulla condizione dei nomadi- Massimiliano Monnanni, e i membri della Consulta Rom e Sinti di Milano e Roma. 


Lo staff del Museo del viaggio

domenica 11 dicembre 2011

Quarto incontro del corso di cultura rom del Museo del viaggio

Uno sguardo antropologico sull'infanzia Rom, con Alice Sophie Sarcinelli 


fotografia di Sara Fasullo
Il quarto incontro al Museo del Viaggio sarà dedicato alla rappresentazione dell'infanzia e al ruolo della genitorialità del popolo Rom.

Durante la lezione verrà presentato il lavoro di ricerca svolto per una tesi di dottorato, che si interroga sulle rappresentazioni dell’infanzia e della genitorialità rom, nonché sul ruolo che esse giocano nella dimensione morale della questione rom italiana. Accostarsi all’esperienza dei bambini rom può costituire una via privilegiata per provare a comprendere come si guardano reciprocamente Rom e Gagi nella società italiana. Queste rappresentazioni sono state usate come giustificazioni per le azioni nei confronti dei gruppi zigani, siano esse violente, persecutorie o assimilatrici. In particolare, c’è stata una forte condanna delle pratiche educative delle popolazioni rom, considerate inadempienti per quanto riguarda il ruolo genitoriale. Le rappresentazioni dei Rom come genitori inetti e come bambini che hanno perso l’infanzia sono stati degli strumenti per mantenere e riprodurre le frontiere con la società maggioritaria.

Alice Sophie Sarcinelli (Monza, 1984).
Antropologa e dottoranda in antropologia sociale, si è formata presso l’Università degli Studi Alma Mater Studiorum di Bologna, l’Universidade Federal de Minas Gerais di Belo Horizonte (Brasile) e l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi. Ha condotto ricerche in Brasile (nel 2005, 2006 e 2007) e in Italia (2008-2010). Dal 2008, realizza una ricerca di dottorato (“Constructions morales et expériences enfantines. Anthropologie de l’enfance Rom”) sulla condizione dei bambini di etnia Rom in Italia, diretta dal professore Didier Fassin (School of Social Science, Institute for Advanced Study, Princeton, USA) e finanziata grazie ad una convenzione di ricerca con l’Ong Médécins du Monde. È autrice di saggi e articoli in riviste italiane e internazionali. Tra le sue pubblicazioni in italiano : « O outro en se mesmo. Etno-antropologia del pensiero brasiliano », Revue Thule, Atti del XIX Convegno di Circolo Amerindiano, 2007, 2011 « Vivere ai margini tra Milano e Baranzate. Cronaca delle politiche di abbandono di un campo rom di frontiera », in Lucarno G., La frontiera dell’immigrazione. Dinamiche geografiche e sociali, esperienze per l’integrazione a Baranzate, Franco Angeli, Milan, 2011, 65-81, 2012 « Maestre al campo rom » («Institutrices au camp rom ») in Granata A., Intercultura. Report sul futuro, Città Nuova, Torino, p.39-50, à paraître.
E' socia e collabora con l’Associazione Blimunde, sgaurdi di donne su salute e medicina.

I corsi sono a sottoscrizione libera.
E' necessario prenotare la presenza a: museodelviaggio@gmail.com


Vi aspettiamo!



Lo staff del Museo del viaggio

sabato 3 dicembre 2011

"Tolleranza zero verso i rom": il rapporto di Amnesty International

E' stato recentemente pubblicato e diffuso il rapporto "Tolleranza zero verso i rom: sgomberi forzati e discriminazione contro i rom a Milano", redatto da Amnesty International che, attraverso un'indagine approfondita condotta dal 2008 ad oggi, si propone di tirare le somme di ciò che è stata l' Emergenza nomadi, in particolare per la città di Milano.
Il titolo del rapporto è tratto da una frase pronunciata da Silvio Berlusconi nel 2008, durante un'intervista telefonica riguardante il suo programma elettorale per i primi 100 giorni di governo: "Tolleranza zero per rom, clandestini e criminali", una frase che, secondo Valentina Vitali, segretario internazionale di Amnesty International, si è rivelata "una profezia avverata". Come precisa la Vitali e come emerge dallo stesso rapporto, le autorità italiane, in questi ultimi anni, hanno sistematicamente percorso una direzione opposta rispetto alle norme suggerite sul piano internazionale in materia di rom e sinti. Il generale disinteresse nei confronti delle direttive internazionali è poi culminato in un'operazione senza precedenti: la famosa Emergenza nomadi, dichiarata nel 2008 dal ministro Maroni. Il rapporto di Amnesty tende innanzitutto a ricordare il reale significato di stato d'emergenza che, secondo la legislazione italiana, può essere dichiarato "in caso di calamità naturali, di catastrofi o altri eventi che, per intensità ed estensione, non possono essere affrontati con mezzi ordinari". "Nel dichiarare lo stato d'emergenza" prosegue il rapporto: "il governo italiano di fatto afferma che la presenza degli insediamenti nomadi, ossia le comunità rom, è paragonabile a una calamità o catastrofe naturale e che può essere fronteggiata solo con poteri straordinari".
Il dossier si sofferma anche sul termine "nomade", considerato pretestuoso e fuorviante. Dal un lato il vocabolo appare infatti più politicamente corretto e ripara le autorità dall'accusa di discriminazione in base all'etnia, dall'altra rafforza la percezione che la presenza delle comunità rom sia solo temporanea, legittimando di fatto la loro estraneità ed esclusione, anche se il rapporto del febbraio 2011 del Senato italiano indica che solo il 3% delle comunità residenti in Italia conduce effettivamente una vita nomadica.
Sgombero, fotografia di Paolo Poce
Dopo un riepilogo di tutti i decreti e le ordinanze effettivamente previsti nel quadro dell' Emergenza nomadi, il rapporto si sofferma particolarmente sulla pratica più eclatante: lo sgombero. Non si tratta in sé di un atto illegittimo, lo diventa se non vengono rispettate le garanzie e le procedure previste anche a livello internazionale, come la consultazione preventiva con le famiglie del campo o la garanzia di un alloggio alternativo che permetta condizioni di vita dignitose e che salvaguardi alcune esigenze importanti come la frequenza scolastica per i bambini e l'unità del nucleo famigliare. Tutte procedure sistematicamente violate nell'azioni di sgombero condotte negli anni presi in esame.
Un aspetto interessante è lo stretto legame che intercorre tra gli sgomberi e i lavori per l'Expo 2015, anche se, come si legge nel dossier, "sia la precedente, sia l'attuale amministrazione di Milano, nelle loro dichiarazioni pubbliche, non hanno sempre apertamente legato la chiusura dei campi all'Expo 2015, facendo invece riferimento a preoccupazioni sulla legalità e la sicurezza".
Il rapporto si conclude con le richieste formali che l'associazione rivolge alle autorità di Milano, a cui si chiede innanzitutto di porre fine agli sgomberi forzati e di considerare la pratica dello sgombero soltanto come ultima risorsa, da perseguire solo in seguito a consultazioni genuine con le parti in causa. Viene chiesto inoltre, come ricorda il segretario internazionale di Amnesty International Iain Byrne, che venga garantita una possibilità d'accesso a vie di ricorso effettive e all'eventuale risarcimento che ne consegue.
Seguono le richieste per il Parlamento italiano e per il governo, tra cui una, la revoca immediata dell' Emergenza nomadi è stata recentemente accolta (vedi post) e quelle per la Commissione europea, a cui viene domandato innanzitutto di avviare contro l'Italia le procedure di infrazione per la violazione della Direttiva che attua il principio di parità di trattamento fra le persone, indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica.
Anche ad emergenza revocata può essere utile rendersi conto, attraverso un bilancio documentato, di cosa abbiano significato questi 4 anni di Emergenza nomadi per i soggetti coinvolti, anche per valutare in quale misura la decisione del Consiglio di Stato influirà concretamente sulle politiche pubbliche e sulla vita dei rom e dei sinti che abitano il suolo italiano.


Laura Antonella Carli